lunedì 5 novembre 2007

Barcelona



A richiesta, ripubblico in questo BLOG il numero 91 di PIL, la foto in allegato è stata scattata alle 6 di mattina, è pervenuta solo ieri via mail. DICE TUTTO.
Ringrazio Massimo per averla inviata.

Arrivo a Barcellona dopo due anni di completa assenza (assente giustificato). Mentre cammino per la strada che porta da Estaciò de França fino a La Rambla, costeggiando Passeig De Colom, la notte catalana viene squarciata da un urlo: Kekkoooooooooo!!! Mi volto e vedo una figura (un po' macabra :) ) che mi corre incontro con una t-shirt manocchio: Massimo. Saluti ricchioneschi (4 mesi che non ci si vedeva) e poi via, ci addentriamo in uno di quei locali dove il servizio è un optional anche solo a pensarlo (altro che Calabria).
Ore 23 passate già un pezzo, inutile chiedere piatti caldi, qui arrivare in un ristorante dopo una certa ora vuol dire “ATTACCARSI” (quanto vale l'Italia). Al piano superiore in una tavolata dagli occhi brilli e la guance rosse trovo in sequenza Max Manna e Ile, Pagliacentocavalli e la Brunetti, un amico Cileno di Massimo (urlosquarciacielo) ed infine quel poco che rimane del mio io dopo una giornata di viaggio. OK, si parte, arrivano le caraffe, Birra e Sangria, ci guardiamo in faccia e sappiamo che il giorno dopo è sveglia presto per una dura giornata di lavoro in fiera.
Abbassiamo gli sguardi sulle caraffe, rialziamo gli occhi ci scrutiamo un'attimo: Ma vafanculu tu eru Panino e Burro!!! (leggasi Bread and Butter www.breadandbutter.com).
Le caraffe da 2 diventano 4 e poi 6 e poi il cervello si annebbia e finisce di contare… “e chini s'è visto s'è visto”. Ufficialmente l'estate quest'anno inizia in una piccola bettola catalana.
Finisce la serata nel locale/ristobettola e la comitiva si divide in due tronconi il primo, quello più professionale prende un taxi e si dirige verso l'hotel e buonanotte, il secondo gruppo composto da Max Toto, il Cileno e il sottoscritto (i tamarri without rules) decidono di proseguire. Raccogliamo quello che è rimasto del cervello annebbiato dall'alcool e ci incamminiamo per risalire la Rambla fino ad arrivare a Plaza Real.
Siamo davanti al 13 (leggasi trese… tredici) e mentre tutti stanno facendo la fila noi ci “infiliamo” di soppiatto dietro le spalle della cassiera, SENZA PAGARE e mentre i tipi della sicurezza se ne accorgono, è troppo tardi, siamo già “immersi” nella folla. Entriamo e iniziamo a ballare, ballare, ballare, ballare, sudare… sete!
Proprio a questo punto ci rendiamo conto che siamo entrati nel locale senza un cazzo di euro… ma non ci demoralizziamo e cerchiamo un metodo per bere a scrocco, pochi secondi ed il metodo è subito trovato. Scena: Barra del bar, dei tipi ordinano delle birre (non ho mai capito perché in spagna le persone quando ordinano, invece di aspettare la consumazione alla barra si allontanano fin quando l'ordinazione non è sulla barra… incustodita… bravi, incustodita), insomma i tipi si allontanano per qualche frazione di secondo… la tipa del bar pone le birre sulla barra, è una frazione di secondo, io mi metto di “SBIEGO” (a taglio) tra la visuale dei clienti e le birre, faccio finta di allungare il braccio verso qualcosa nel vuoto, nella stessa frazione Massimo allunga il braccio come per fare il gesto d'abbracciarmi ed invece afferra le birre, in pochi secondi siamo già in pista con una doppia e fresca VOLL DAMM in mano.
Non contenti il giochino si ripete un altro paio di volte fin quando la sete non si appaga e quando il locale è così strapieno, tanto da non poter nemmeno fare LI JAMIROQUAI DEI POVERI, decidiamo di uscire e di dirigerci verso uno dei locali più fighi della zona con i migliori Dj della “ciutat català”: Macarena (facitivi a cruci the end it's get closer).
Entriamo e per incanto i piedi iniziano a muoversi da soli (si chiama birritene) e si scatena l'inferno, ma ricordo bene una scena: uno di noi aveva una birra in mano ma la scena del 13 non si era ripetuta, a sto punto non capisco se sono ubriaco e mi salto qualche frame oppure questa birra non si sa da dove sia uscita, ad ogni modo è nelle nostre mani e farà la stessa fine delle sue sorelle. La serata continua a palla con la musica nelle orecchie e nel bel mezzo della “serata danzante” (l'aviti pagata a siae? L'aviti compilato u borderocs) decidiamo di andare verso il bar… il ballo, il movimento, il ballo, il movimento, il ballo, sudore… sete: vabbè insomma ci siamo capiti, ma sta volta mentre siamo in direzione saccheggio, di botto vengo spinto verso una parete del locale, in un attimo mi trovo con le spalle al muro, penso che forse è scoppiata “una questione” e non me ne sono accorto, ma in un barlume (ma proprio piccolo) di lucidità ricordo a me stesso che non siamo nella città dei bruzi dove la gente va in disco per accoltellarsi o meglio aspettarti fuori per piazzarti 50 cent di piombo nelle gambe… per cui a fatica apro gli occhi e mi trovo una tipa che mi viene incontro, non capisco la scena, questa mi prende dal collo e in men che non si dica mi infila il “linguino” in bocca “Signorì e voi avete fatto così con la lingua”.
Insomma non si può fare sta vita, così quando siamo vicini alle 5 del mattino decidiamo di lasciare la disco e andare a prendere l'auto lasciata vicino al primo locale. Scendiamo per la rambla e mentre camminiamo “quieti quieti” mi sento “bussare” alle spalle… toc toc… mi volto ed un signore con un bel pancione, alto, di carnagione scura, con gli occhiali e una specie di paletto nero di plastica in mano mi intima di seguirlo, ricordo che aveva una cosa d'orata sul petto a forma di scudetto e tra una banda gialla e una rossa c'era scritto qualcosa tipo Polizia o similare.
Il ricordo nefasto del paletto di plastica nera (oj Frà è nu cazzi i manganello) mi riporta alla mente le cariche della polizia di Cosenza-Catanzaro ho ancora vivo il dolore sulle spalle per cui meglio seguire il tipo e fare poche storie.
Arrviamo ad una “furgonetta” (cumu Panina d'altronde) e il poliziotto mi chiede documenti e domande varie di routine…
lui: e quello che hai sotto il braccio cosa è Francecco?
Io: Quale braccio?... guardo e praticamente avevo un piastra/segnaletica metallica della metro linea Rossa con la scritta SORTIDA DE EMERGENCIA, ricordo di averla strappata da qualche parte ma non ricordo da dove, penso che sono ubriaco e mentre lo penso il poliziotto mi chiede: Eres borracho? Io tiro il fiato e rispondo: NO, alzo il braccio consegno la segnaletica (un pò mi è roso ridarla indietro... sai come ci stava bene a studio?)
e il tipo mi lascia andare via.
Inutile dire che intanto gli altri si erano dileguati. Ok, non fa niente finalmente arriviamo all'automobile e imbocchiamo Passeig de Colom e ci fermiamo a la Playa de Bogadell, sono le 6 e qualcosa di un limpido mattino d'estate, attraversiamo veloci il lungomare a piedi nudi, la spiaggia dalla sabbia fina, un salto, un volo di pochissimi secondi e poi il sapore dell'acqua salata.
Sono passate solo 7 ore dal mio arrivo: questa è Barcellona!!!

lunedì 22 ottobre 2007

mercoledì 17 ottobre 2007

venerdì 12 ottobre 2007

martedì 9 ottobre 2007

Succede che (part two)


E succede che a furia di girare l'europa in lungo e in largo il primo, e l'italia sopra e sotto il secondo, ad un certo punto non si sa come CI SI BECCA.
E cosa succede se MANOCCHIO e ARTAKI si incontrano nel bel mezzo del cammino di loro vita?

lunedì 8 ottobre 2007

manocchio party 2007 (le prime immagini)

Se pur in tono "soft", anche questa estate si è svolto il MANOCCHIO PARTY, in ricordo di Carmen e di Giorgio.
Pubblico le prime foto pervenuteci grazie ai partecipanti.
Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato e che continuano a supportare il "nostro modo di vedere le cose", be yourself always.

HAPPY PEOPLE, WEAR MANOCCHIO!

See ya

Franky
































domenica 7 ottobre 2007

Succede che (aspettando la pioggia)


Succede che, settembre è mese "speso" in pianificazione, ma succede anche che quest'ultimo per la legge non scritta dell'imponderabile diventi tutto il contrario di quello che avevi pensato e succede che diventi più "funny" del mese che lo ha preceduto.
Ad agosto fa troppo caldo per far succedere certe cose.
Allora succede che nell'aria si respiri un odore diverso, un po' più fresco e riposato, un pò disteso e rilassato.
Succede che alcuni viandandi senza fissa dimora si ritrovino per gioco, per passione o per sbaglio davanti un tavolino dalla forma circolare coperto da un panno verde... uno di quei panni che si usano per fare scivolare meglio le carte da giUoco tra una bestemmia ed una boccata di sigaretta, uno di quei panni che vengono macchiati dall'alone "tracciato" da una bottiglia di birra in levare, uno di quei panni dove è bello uccidere il tempo di un venerdì sera, questo, almeno fin quando non arriva il gestore del bar e ti invita a lasciare il campo libero, visto che il tempo della chiusura serale è già passato da un pezzo.
Succede che tra una cazzata e l'altra (o come la chiamano i pubblicitari BRAIN STORMING) saltino fuori delle idee ma che non vengono buttate su carta, rimangono così delle idee al sapore di verba volant, ma succede che queste idee diventino manent nei pensieri delle persone sedute intorno a quel panno verde circolare e vengono alimentate così di tanto in tanto giusto per non perdere la traccia del segno da lasciare.
Allora succede quell'odore prenda sempre più il sapore di concreto.

TO BE CONTINUED